L’esofagite eosinofila (EoE) è una malattia infiammatoria cronica che colpisce l’esofago, causando spesso difficoltà di deglutizione, dolore toracico e occlusione alimentare. Tuttavia, oltre al disagio fisico, l’EoE aumenta significativamente il rischio di problemi di salute mentale, tra cui depressione, ansia e disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID). Gestire questa condizione non significa solo restrizioni dietetiche o farmaci; si tratta di riconoscere e affrontare la tensione emotiva che impone agli individui.
Il legame tra EoE e salute mentale
Le malattie croniche, in particolare quelle che comportano disagio o limitazioni persistenti, spesso coesistono con il disagio emotivo. EoE non fa eccezione. L’impatto della condizione sulla vita quotidiana – dall’ansia durante i pasti all’isolamento sociale – può erodere il benessere mentale. In aggiunta a ciò, il tempo medio di diagnosi per l’EoE va dai quattro ai sei anni, lasciando molti frustrati e indifesi mentre cercano risposte. Anche dopo la diagnosi, la continua necessità di gestire i sintomi può sembrare opprimente.
La ricerca conferma questa connessione. Gli studi dimostrano che l’interruzione del sonno, delle interazioni sociali e della funzione generale da parte dell’EoE è collegata ad un aumento dei tassi di depressione e ansia. L’alimentazione restrittiva necessaria per gestire i sintomi può anche contribuire allo sviluppo dell’ARFID, un grave disturbo alimentare in cui gli individui evitano determinati cibi a causa della paura o del disagio.
Il peso dello stigma e dell’isolamento
Un altro fattore critico è lo stigma che circonda l’EoE. Molti pazienti riferiscono di sentirsi discriminati o giudicati negativamente da familiari, amici e persino operatori sanitari. Ciò è particolarmente dannoso perché mangiare è un’attività sociale fondamentale. L’EoE può trasformare esperienze piacevoli, come cenare fuori o festeggiare compleanni, in fonti di ansia e disagio.
Strategie per sostenere la salute emotiva
Gestire l’EoE in modo efficace richiede un approccio olistico che dia priorità al benessere mentale accanto al trattamento fisico. Ecco le strategie basate sull’evidenza da considerare:
- Rimani connesso: Mantieni rapporti forti con i tuoi cari per ottenere supporto emotivo.
- Dai priorità all’attività fisica: L’esercizio rilascia endorfine e riduce lo stress.
- Impegnarsi in attività significative: perseguire hobby e interessi che diano gioia e realizzazione.
- Comunicazione aperta: parla dei tuoi problemi di salute con amici e familiari fidati.
- Gruppi di supporto: Connettiti con altri che comprendono la tua esperienza attraverso comunità di persona o online.
- Screening della salute mentale: Fatti valutare per depressione e ansia da un professionista qualificato.
- Tecniche di rilassamento: Pratica la respirazione profonda o la consapevolezza per gestire lo stress.
Cerco supporto professionale
Non esitate a contattare il vostro team sanitario. I gastroenterologi sono sempre più consapevoli dei rischi per la salute mentale associati all’EoE e possono indirizzarti a un operatore di salute mentale specializzato in malattie croniche. La psicoterapia può fornirti strategie di coping per riprendere il controllo, riconoscere i primi segni premonitori di angoscia e prevenire il sopraffazione emotiva.
Il risultato finale
L’esofagite eosinofila è più di un semplice disturbo fisico; è una condizione cronica con un significativo tributo emotivo. Riconoscere questa connessione, dare priorità alla salute mentale accanto al trattamento fisico e cercare un supporto professionale sono passi cruciali per migliorare il benessere generale. Ignorare il carico emotivo dell’EoE può portare a sofferenze a lungo termine e a una ridotta qualità della vita.
Risorse:
- Clinica Mayo: https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/eosinophilic-esophagitis/symptoms-causes/syc-20372212
Cleveland Clinic: https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/15365-eosinophilic-esophagitis
American Academy of Allergy Asthma & Immunology: https://www.aaaai.org/conditions-and-treatments/eosinophilic-esophagitis






















